Sì è discusso molto in questo periodo sulla necessità o meno della DAD, ma si è perso di vista completamente quali sono i veri bisogni psicologici dei giovani. Sembra che la nostra società si preoccupi molto della "formazione" senza comprendere bene le esigenze psicofisiche di chi deve essere formato. Se già è presente a livello culturale una carenza marcata su "che cosa è un bambino", tale mancanza diventa abissale in luogo degli adolescenti e dei giovani adulti.

Alla perenne ricerca della loro vera identità, i giovani sono stati dimenticati nella loro esigenza di comprendere sé stessi. Se per un adulto è salutare maturare una consapevolezza su sé stessi tale da non inciampare in stress e malattia, negli adolescenti e nei giovani adulti questa ricerca diventa primario scopo di vita. Toccare con mano le proprie caratteristiche personali, infatti, significa per un giovane sviluppare la capacità di discernere in futuro quale strada migliore prendere per sé. 

Le esperienze di crescita personale che di solito potevano essere più o meno offerte a scuola nella rete di relazioni in presenza, si sono ridotte spesso in un ristretto computo dei compiti svolti o non svolti, via DAD. La telecomunicazione, però, può essere riorganizzata e riorientata anche in funzione delle esigenze di crescita psicofisiche dei ragazzi che si apprestano alla maturità.

Basta conoscere ed essere consapevoli dei soggetti che si stanno formando, di che cosa hanno bisogno primariamente affinché il loro "apprendimento" sia attivo, sano e funzionale.