La casa è il luogo dove soggiorniamo per la maggior parte del tempo (OMS, 2020). Durante la pandemia abbiamo messo a dura prova la nostra capacità di "abitare", rivivendo i nostri spazi "familiari" in un'emergenza esistenziale dettata dalla concentrazione di molte attività negli stessi spazi: la casa è diventata il luogo per cucinare, mangiare, giocare, lavorare, incontrare amici o fare riunioni al PC, ammalarsi guarire morire, talvolta partorire, dormire, leggere, guardare la televisione, lavarsi e lavare i panni, e così via, suscitando criticità di convivenza per chi abitante con altri, o di solitudine per chi abitante da solo. 

Dopo questa esperienza la "casa" non sarà mai più quella di prima, ed in molti si sono attivati per "alleggerirla" operando una selezione tra cose da buttare o riciclare, per creare una migliore vivibilità e "respiro" degli spazi. Le nuove esigenze dettate pure dalla realtà virtuale, hanno spinto l'essere umano a ricercare sé stesso, entro le 4 pareti domestiche, e a rivedere la propria capacità di "stare-in-casa" al fine di stare bene con sé e con gli altri. In questo frangente, gli animali domestici hanno assunto un prezioso ruolo di mediazione empatica e di supporto verso le nostre incapacità di "stare". 

In questa sezione raccogliamo la ricerca di Ergonomia domestica applicata alla chiave di lettura Funzionale Corporea della casa. È anche presente una bibliografia ragionata sui vecchi sistemi di interpretazione della casa come feng shui e space clearing.